49-Virgola

La guardia aveva capito immediatamente. S’era resa conto di tutto: quanto al signore grasso la faccenda era naturalmente chiarissima, restava la ragazza; l’agente si chinò su di lei per esaminarla più da vicino e una sincera compassione gli si dipinse sul viso.

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39-Le lettere sono essenziali

“Tanto tempo fa un rospo venne trasformato e assunse l’aspetto d’un erede al trono, ma appena una donzella dal bell’aspetto toccò le labbra del rampollo con le sue questo tornò a sembrare un rospo!”
Che fatica! Questo blog di scrittura creativa è davvero fantastico ^_^

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Eternità

Dieci secoli sono passati dall’ultima voltaeternità
ed il peso del tempo grava da allora sulle mie membra esauste;
chè sognarti è come cadere in un vortice senza senso di spazi angusti e memorie infinite,
splendide nel loro fulgore innocente.

E mentre verso oceani di inchiostro in tuo nome comprendo che è lì,
in quel luogo che non è più sogno nè ancora veglia,
in quel luogo a metà fra fantasia e realtà;
è lì che io sarò tua, per sempre.

Immobili

E quando mi sorprendo a sognarti anche ad occhi aperti,
a confondere il riflesso del tuo volto in quello di cento, mille passanti,
solo allora comprendo davvero la distanza che ci separa.Immagine

In quel momento, e per quell’unico istante, le mie mani sfiorano la polvere che questi dieci secoli hanno posato su di noi.
Il brivido di un incontro che il mio cuore non è mai stanco di bramare,il sogno di ritrovarci, uguali,
immutati nel tempo che tutto cambia,
immobili in un mondo di movimento.

Ma io e te, dolce e sconosciuta creatura che affolli con la tua presenza i sogni di notti infinite,
non apparteniamo a questa vita.

Noi amiamo trovarci là, dove tutto resta.

Sognami ancora, pallido riflesso di luna dagli occhi di ghiaccio, e sarà come rincontrarci in quel bacio; che non c’è mai stato.

Perché?

perchéEccomi, vengo da te.

I capelli, lunghi come non sono più, raccolti in enormi volute di memoria.

La veste strappata della mia gioventù che non sapesti cogliere.

Cosa sai di me? Cosa credi di ricordare ancora?

Nulla è come allora, ma gli incontri clandestini che mi regali nel sonno tengono vivi il ricordo e la speranza.

Da anni ormai non leggo gli scritti di cui mi facesti dono e che conservo con cura: con il loro stile così simile al mio sanno convincermi che i versi composti a stento con il favore di mille notti siano stati e siano solo per te.

E’ l’ultimo baluardo della nostra sottile unione, della storia che non c’è stata, di un legame che non sarà mai.

 

OSSESSIONE

E continuo ad attendere di incontrarti in sogno

per poter rivivere il tuo odore, la tua voce,

i tuoi timidi sorrisi, perdermi nel mare in tempesta dei tuoi occhi verdi.

Per inseguire una traccia di te, qualcosa che mi hai lasciato dentro

e che il tempo non sa portarmi via.

Come quella tua promessa, che tormenta ancora le mie notti.

 “Le mie note saranno per te un giorno.”

 Per quanto tempo ancora queste parole saranno un legame fra noi?

Per quante notti subirò la tirannia del tuo ricordo? L’ossessione dei tuoi avidi sguardi?

Io sono Postvorta, la dea che guarda al passato:

 la nostalgia sarà la mia morte,
“ogni promessa è debito” il mio epitaffio.

pianoforte e rosa